UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE VOCAZIONI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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Rubrica di  Cristiano Passoni Oltre il timore e l’indifferenza L’esperienza spirituale si costruisce attraverso l’accadere di momenti particolari che, non senza sorpresa, né, talvolta, senza sofferenza, aprono nuove stagioni e compongono ritmi ancora sconosciuti della felice relazione con Dio. Ciascuno conosce i suoi ed è precisamente radunandoli e componendoli in unità che ci si dispone […]
1 Settembre 2016

Rubrica di  Cristiano Passoni

Oltre il timore e l’indifferenza

L’esperienza spirituale si costruisce attraverso l’accadere di momenti particolari che, non senza sorpresa, né, talvolta, senza sofferenza, aprono nuove stagioni e compongono ritmi ancora sconosciuti della felice relazione con Dio. Ciascuno conosce i suoi ed è precisamente radunandoli e componendoli in unità che ci si dispone a ripercorrere il racconto della propria esistenza spirituale. Essi sovvertono spesso o, per altro verso, soltanto rischiarano di nuova luce ciò che già intendevamo. Continuamente, con grande nostra sorpresa, vie ordinarie e straordinarie si intrecciano nella nostra vita, secondo la fantasia dello Spirito, e dischiudono, se non proprio una diversa profondità, almeno una nuova consapevolezza delle grandi parole che interpretano e danno consistenza reale alla vita cristiana.

 Abitare la luce che c’è

Ciò che è veramente decisivo non è occuparsi o preoccuparsi immediatamente delle tenebre che stanno per calare, ma abitare la luce che c’è. Tutta la luce che c’è, anche se, talvolta, appare agli occhi così flebile da impedire una visione chiara attorno alle vicende della vita e del mondo. Abitare la luce che c’è, anche nella confusione del momento significa mettersi nella condizione giusta per accorgersi del pianto segreto di Dio sull’uomo; è un modo, forse, l’unico, per vegliare, affinché il gregge del Signore non subisca l’onta della deportazione.