UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE VOCAZIONI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dal buio alla luce

Rubrica  a cura di Olinto Brugnoli.

Marie Heurtin ( dal buio alla luce) di Jean Pierre Ameris è l’ultima opera del regista francese Jean-Pierre Améris, che ha raggiunto il grande pubblico con altri due film: Emotivi anonimi (2011) e L’homme qui rit (2012).

Introduzione: il rifiuto. La prima immagine rappresenta una mano protesa verso il cielo, in controluce. Quella mano appartiene a Marie, una ragazza che viene portata dal padre, su un carro, verso l’Istituto Larnay. La ragazza è legata con una corda. I rumori sono ovattati, pressoché inesistenti, per indicare lo stato di sordità della ragazza. Poi, quando la si vede tastare il volto del padre con la mano, ci si rende conto che è anche cieca. Alcuni elementi narrativi diventano immediatamente tematici: la corda, che serve per non farla cadere dal carro, esprime lo stato di costrizione in cui si trova la ragazza; la mano protesa verso il cielo rappresenta il tentativo di sentire il calore del sole, ma esprime anche, simbolicamente, un desiderio di elevazione (come – si vedrà più avanti – il fatto di arrampicarsi sugli alberi)…